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venerdì 14 giugno 2013

COOP VALDIDENTRO ... LA PRESA PER IL CUL DE SAC ...

... ovvero, una strada senza sbocco ... ma impassibili su di essa si avanza!

FATTA LA LEGGE, TROVATO L' INGANNO: 
COOPERATIVA DI VALDIDENTRO 2° EPISODIO.

Qualcuno aveva dubbi? 
Alzi la mano chi non ne aveva ... 

La Cooperativa Valdidentro si è aggiudicata la “gestione di impianti, aree sportive-ricreative e sfalcio di aree verdi” nel Comune di Valdidentro a seguito di “procedura negoziata attraverso piattaforma Sintel… con invito rivolto alle ditte specializzate qualificate su tale piattaforma”. 
Periodo 25 maggio – 31 luglio 2013. 
Importo € 44.546,15 iva compresa.

Ora qualche considerazione e domanda con la speranza di qualche risposta.
Le ditte invitate a partecipare alla gara erano quattro e precisamente:
a) FLORABORMIO di Matteo Pedranzini
b) VALDIDENTRO SOCIETA’ COOPERATIVA
c) VALFLORA di TIRANO
d) ZEN IVO di VALFURVA

Premesso che l’offerta pervenuta dalla Cooperativa Valdidentro è stata l’unica, ciò non ci stupisce più di tanto. 

FLORABORMIO, come sanno anche gli asini raglianti in vetta, si occupa di fiori e quindi non di sfalcio o gestione di aree sportive. 

VALFLORA di Tirano “offre servizi di giardinaggio per privati e aziende…”. 
Quindi anch’essa difetta del requisito della gestione degli impianti ed è votata alla vendita di fiori, piante e quant’altro. 
E poi si è pensato bene di andare fino a Tirano perché non c’erano altre ditte specializzate. 

Infine il mistero ZEN IVO da VALFURVA. 
Internet non ci fornisce molti dati ma tale ditta individuale viene classificata come facente: “piccoli lavori edili, imbianchino, verniciatore. Sgombero neve, sparo mine, servizi di pulizia” . 

Ora le domande: 
Non c’erano altre ditte o COOPERATIVE che si potevano invitare? 
Per le ditte l' elenco sarebbe troppo lungo ... molte anche in Valdidentro. 
Per le cooperative vi aiutiamo: Cooperativa Solares, Cooperativa Germoglio…se volete andiamo avanti.

O forse era meglio invitare quattro ditte come quelle che abbiamo visto con la consapevolezza che tre non avrebbero presentato alcuna offerta visto che non sarebbero state interessate nel fare quel lavoro?

Suggerimento: 
Perché il Responsabile di servizio non toglie qualche paletto al sistema Sintel e varia alcuni parametri?
Per esempio:
- L’allegato dei prezzi unitari offerti è abilitato? SI
- La procedura terrà conto dell' interesse dell' ente? SI
Si ricorda che l'interesse dell' ente non è quello di favorire un concorrente a scapito degli altri, bensì quello di far si che la stessa procedura avvenga secondo i noti principi elencati nel Codice degli appalti:
a) Principio di economicità (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
b) Principio di efficacia (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
c) Principio di tempestività (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
d) Principio di correttezza (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
e) Principio di libera concorrenza (valevole solo per l’affidamento);
f) Principio di parità di trattamento (valevole solo per l’affidamento);
g) Principio di non discriminazione (valevole solo per l’affidamento);
h) Principio di trasparenza (valevole solo per l’affidamento);
i) Principio di proporzionalità (valevole solo per l’affidamento);
j) Principio di pubblicità (valevole solo per l’affidamento).
Si ricorda anche, che il numero dei concorrenti da invitare, non è limitato da nessuna norma, e che invitare concorrenti in reale concorrenza tra loro è solamente interesse dell' ente.
Ma probabilmente questo non è obbiettivo primario del Comune di Valdidentro.

Ultima domanda: dopo il 31 luglio che si fa? 
Aiuole incolte e verde pubblico non curato?

Il "divino" Giulio aveva ragione:
“A pensare male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca". 
Avanti così ... e prendeteci ancora bene per i fondelli. 
Prima o poi la gente aprirà gli occhi! 

Autore Lupo svegliafiöö, maggiori dettagli sull' autore al seguente link: 

Ninna nanna, dorma fiöö...
el tò pà el g'ha un sàcch in spala
e'l rampèga in sö la nòcc...
Prega la loena de mea fàll ciapà
prega la stèla de vardà in duvè che'l va
prega el sentée de purtàmel a ca'…

Buon sonno a tutti …
certo è davvero rimasto poco del portatore di bricòla in molti di noi.
La parte buona è stata persa.


Pochi ormai , sògnen un sàcch in spàla
per rampegà de dree al sò pà
cun la sua bricòla a furma de cruus.

sö questa vita che vìvum de sfroos
sö questa vita che sògnum de sfroos
in questa nòcch che prégum de sfroos

Prega el Signuur a bassa vuus
che nün'n se ciapum più per al cüü

Cun più curàgg e senza più pagüra
e i pàroll che'm podea mea dì
de tirai fo’l sia oramai vegnì l’üra.



mercoledì 12 giugno 2013

AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI ... DATEVI UNA MANO

Tempo fa ci era stata  posta questa domanda:

“Ciao, volevo chiederti una cosa che riguarda il sistema sintel, non riesco a capire come funziona, praticamente, come faccio a vedere a quali categorie di lavoro sono iscritto, per ricevere informazioni sug
li appalti?
Grazie”

Ai tempi avevamo risposto pubblicamente su FB, grazie alla consulenza del Lupo banditore, per il fatto che la cosa poteva essere di interesse per molti altri:

Entri sul portale con Login e Password
Selezioni scheda utenti
Sotto questa scheda nel menù a tendina selezioni qualificazioni
Vedi un pulsante con scritto dentro “STATO QUALIFICHE” e ci clicchi sopra
Ti cambia la schermata e vedi una tabella a tre colonne
1) Codici categorie
2) Nomi categorie
3) Stato delle qualifiche
Su questa terza colonna scorrendo l’ elenco vedi le qualifiche che in precedenza avevi attivato e per quali enti ti eri accreditato.

Tuttavia, e questo vale per tutti, se chiamate il numero verde 800.116.738 il personale della piattaforma risponde cordialmente a qualsiasi vostra richiesta chiedendovi in cambio la sola vostra partita IVA.

Poi si spera sempre che qualcuno cominci a rigare dritto, ma … VULPES PILUM MUTAT, NON MORES http://magnificaterralibera.blogspot.it/2013/05/vulpes-pilum-mutat-non-mores.html

Dato che la cosa è interesse di molti, e non solo nella valle delle "volpi", ricordiamo:
Prima ci si deve accreditare, successivamente è necessario qualificarsi per gli enti e le categorie alle quali le ditte sono interessate ... ma come già detto: Se chiamate il numero verde 800.116.738 vi guidano passo-passo.

Ciao a tutti.



giovedì 6 giugno 2013

LA TRASPARENZA E’ UN OSTACOLO … MEGLIO EVITARE

L’ andazzo è sempre quello … e poco o nulla cambia.
Poca, o meglio, pochissima trasparenza.
Precisa volontà di imbrogliare le carte per perseguire i propri fini e favorire i propri sostenitori.
Ricerca del consenso nella popolazione, cercando di distribuire alcuni appalti, ritenuti “sacrificabili”, e denari pubblici con criteri discutibili, tra coloro che vengono considerati avversari, al fine di farseli buoni.
Pressoché nullo, rispetto per la concorrenza ed il libero mercato.
Ripetuta violazione dei principi comunitari, e LOGICI, per una buona amministrazione, di economicità, correttezza, libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza ecc. ecc.

Sostanzialmente: “Noi ce ne fottiamo, dite quel che vi pare, proseguiamo per la nostra strada, che è quella giusta … siamo stati votati, fino al termine del nostro mandato continueremo a fare quel che ci pare … e non rompete le palle con le vostre critiche che tanto non ci toccano”.
Così accadrà certamente, se nessuno fermerà prima questo modo di agire.

Veniamo ai fatti:

Diamo un occhiata alle determinazioni 116 e 117 esposte all' Albo.
Ci si rende conto di quanta trasparenza e rispetto nei confronti di noi mortali ha l' amministrazione.
Una tratta di un affidamento diretto in cui si parla coraggiosamente anche di economicità.
L' altro è un affidamento diretto con un ribasso su prezzi a noi sconosciuti, ed a quanto si legge, avvenuto in modo non competitivo, con altre ditte (se anche detta competizione vi fosse stata non risulta in determina). Ad ogni modo, che non si venga a parlare di trasparenza.
Nè verso potenziali concorrenti, mai interpellati.
Nè verso di noi amministrati plebei.
Si continua a fare come si vuole.
Al limite si dice che eventuali, ipotetici documenti, sono agli atti.
Si potrebbe parlare di eccesso di potere.
Certamente non di operazione trasparenza.

Sia chiaro che le ditte oggetto dei su citatati affidamenti diretti non sono oggetto della critica.
Le loro offerte potrebbero anche essere oneste e convenienti, ma da quanto si evince, questo fatto non è stato appurato con un confronto competitivo sul libero mercato.
La critica interessa la stazione appaltante, o chi da dietro questa ne muove i fili.
E’ molto difficile … elencare in determinazione le ditte invitate a presentare la propria offerta?
Oppure si ha paura che così facendo si scopra qualche altarino che è meglio rimanga ben nascosto?
Non si sta utilizzando denaro privato … bensì denaro pubblico … cioè di tutti.
Essere stati eletti non autorizza a disporre delle risorse pubbliche secondo il gradimento o la convenienza degli eletti:
“L’estrema urgenza che legittima l’affidamento diretto di un contratto pubblico, perciò, può derivare solamente da fattori imprevedibili ed estranei alla stazione appaltante, non addebitabili in alcun modo alla sua organizzazione o programmazione” (cfr., ex multis, Cons. Stato, sez. V, 10 novembre 2010, n. 8006).

Per completare il quadretto aggiungiamo la determinazione 121, la cui procedura di gara è stata rigorosamente scelta, tra tutte, secondo il criterio cartellonistico, frutto dell’ italico ingegno diffuso nella repubblica delle banane, già trattato a questo link: http://magnificaterralibera.blogspot.it/2013/05/prezzo-piu-basso-e-tutta-un-illusione.html


Ciao a tutti e … sursum corda, in alto i cuori.



lunedì 3 giugno 2013

PGT ... LA PATATA BOLLENTE ... PENSIERI EROTICI

Riportiamo papale, papale un commento dell' utente scricciolo tratto da un noto forum locale, a cui si rimanda per completezza:
http://www.maidirebormio.com/forum/index.php?topic=1946.msg30818#msg30818

PGT ... IL MIRAGGIO


Non è solo Ezio Trabucchi alle prese con la patata bollente del PGT.

Lo sono i cittadini  i quali  continuano ad aspettare.

In tanti avevano un anno fa creduto alle promesse elettorali  di un nuovo Piano di Governo del Territorio in tempi rapidi.

Ora siamo ad oltre un anno dalle elezioni amministrative.

In questo anno,  gli   atti prodotti e resi pubblici sono i seguenti:

-  la revoca dell’incarico di predisposizione del P.G.T. quale affidato dalla precedente amministrazione e l’affidamento di nuovo incarico a soggetto facente  parte dell’Associazione temporanea di professionisti già affidataria del servizio , con un con un aggravio per le casse comunali di oltre 38.000 euro ;

-  la prima conferenza di VAS – Aggiornamento documento di scoping, in data 29.01.2013  (al riguardo il tecnico incaricato ha dichiarato che “il documento presentato  rappresenta un aggiornamento del documento di scoping presentato in conferenza VAS dell’aprile 2011 con la vecchia amministrazione. Il documento di scoping è variato solo per alcune informazioni tecniche, ma nella sostanza rimane uguale al primo documento”. – v. verbale di conferenza allegato ).

Per il resto nulla è dato conoscere.

 La colpa del mancato rispetto del termine  del 31.12.2012 quale fissato dalla legge per l’adozione del PGT , ovviamente, è della passata amministrazione, la quale,  secondo quanto dichiarato recentemente  con un articoletto su  Centro Valle dal titolo  “Ezio Trabucchi alle prese con la patata bollente del PGT”  “aveva avviato un iter istruttorio incorso in vizi di procedura e formali”.

Però, tranquilli, si sta lavorando, con un ardito  ritorno al passato .

Nella  prima conferenza di VAS  il vice sindaco ha dichiarato che  con il nuovo PGT  l’amministrazione comunale ha “cambiato parte sostanziale delle linee guida  rispetto all’amministrazione precedente, riprendendo il contenuto del PRG del 2006 soprattutto rispetto  ai vecchi Piani di Lottizzazione e le vecchie aree residenziali per i quali, se non figureranno elementi ostativi  di tipo geologico e tecnico, l’Amministrazione ora apre a riprese e proposte, in contrasto con il DdP presentato dalla precedente amministrazione, non adottato, che aveva ridotto e riformulato i Piani di Lottizzazione “.

Lo ha ribadito anche il sindaco, il quale ha dichiarato che “non andranno a stravolgere  le scelte dell’amministrazione  che approvò il PRG  nel 2006, desiderando mantenere la coerenza con quelle scelte”.

D’altronde le polemiche scatenate sul PGT predisposto dalla precedente amministrazione, le accuse di lesioni dei diritti dei cittadini che si sarebbero visti i loro terreni non più edificabili  ecc. non possono essere accantonate tanto facilmente.

Anche se le stesse, da fonte insospettabile, sono state   liquidate così come riportato in documento allegato  che merita di essere attentamente letto (trattasi di stralcio della Relazione Tecnica Illustrativa  della Relazione Normativa PGT 2012 , a firma, tra gli altri, dell’ ing. M Fasani, attuale estensore del PGT).

E i tempi ?

Tranquilli.

Il sindaco ha assicurato  che, essendo il PGT , “oltre un adempimento formale, un punto importante del futuro urbanistico, delle condizioni di vita e dell’assetto ambientale del territorio”, “urgenza primaria è la necessità di chiuderlo  in tempi veloci”.

Lo stesso   ha specificato “l’onere e l’impegno per fare un lavoro buono a ritmo accelerato, arrivando quanto prima all’ adozione e indicando per questo come data i mesi di aprile o di maggio”.

Ha altresì dichiarato  “che verranno intraprese azioni per la partecipazione della cittadinanza, attraverso assemblee pubbliche serali  nelle varie frazioni tese a spiegare  le intenzioni dell’amministrazione  alla luce delle osservazioni preliminari prima della seconda conferenza di VAS.”, con l’aggiunta che “l’amministrazione sarà disponibile nel ricevere eventuali osservazioni anche a seguito delle date di scadenza.”

Però attenti, non è stato specificato l’anno della prevista adozione.

I mesi di aprile e maggio  2013 sono trascorsi.

Delle preannunciate assemblee pubbliche prima della seconda conferenza di VAS non si ha notizia.

L’estate è alle porte …...





venerdì 31 maggio 2013

COOPERATIVA ... IL "SINISTRO" BRACCIO ARMATO

Nuova analisi: Cooperativa Valdidentro. 
Trattasi di argomento delicato. 

Partiamo dalla storia: la Cooperativa Valdidentro nasce nel 2001 per volontà dell’ amministrazione Trabucchi che ritiene necessaria la creazione di un soggetto esterno che si dedichi (a pagamento) alla cura del verde pubblico e alla gestione delle strutture di proprietà comunale come: Palestra, campi di calcio, ski stadium, ecc. 

Non si è mai capito perché doveva essere costituita una cooperativa quando sul territorio erano presenti soggetti che potevano assolvere a questo compito, ma tant'è che la Cooperativa nasce, non solo con il beneplacito dell’amministrazione, ma anche con l’ingresso della stessa quale socio sovventore (cioè quello che sgancia i quattrini – SOLDI DI TUTTI NOI). 

Ci sarebbe anche la Proloco come socio sovventore ma anche gli asini sanno da dove vengono quei soldi. 
Quindi trattasi di socio unico con due borsellini. 
Gli altri soci vengono raccattati per strada per raggiungere il numero magico che in questo caso è nove: Trattasi del numero minimo perché possa essere costituita. 

Ecco allora che vengono interpellate le varie associazioni di Valdidentro e si arriva a 10. 
Si tirano per i capelli i vari gruppi di volontariato, per farli entrare con un capitale minimo, spiegando loro che non avrebbero rischiato assolutamente nulla, poiché i soci rispondono delle obbligazioni sociali limitatamente alla quota versata (€ 100,00). 
Tutto costruito nel sacro palazzo per fare nascere la famosa Coop Valdidentro. 
Una critica la vogliamo muovere anche a coloro che si sono prestati a questo giochetto, e che elencheremo a breve. 

Infatti avrebbero dovuto essere un po’ lungimiranti e previdenti: non ci sembra che questi soci abbiamo beneficiato dell’attività della cooperativa in qualità di soci. 
Perché dovrebbe essere così. 
O almeno questo è uno dei motivi per cui si fonda un’associazione di questo tipo.
Invece le finalità erano quelle di permettere all’ amministrazione comunale di avere un braccio operativo da finanziare allegramente. 

I soci della Coop Valdidentro erano:
1) Comune di Valdidentro quota € 50.000
2) Proloco Valdidentro quota € 50.000
3) Amici del Fondo quota € 100,00
4) Gruppo Sportivo Rio Scianno quota € 100,00
5) Gruppo Sportivo Semogo quota € 100,00
6) Gruppo Alpini Isolaccia quota € 100,00
7) Gruppo Alpini Pedenosso quota € 100,00
8) Gruppo Alpini Premadio quota € 100,00
9) Gruppo Alpini Semogo quota € 100,00
10) Sci Club Valdidentro quota € 100,00

Un fiume di denaro pubblico (se volete facciamo la conta in un prossimo post) è stato versato nelle casse della Cooperativa. 
Il problema, non sono i quattrini, ma la situazione in cui si trova ora la Coop. 
Punto focale della questione è la titolarità dei beni di proprietà della Coop di Valdidentro che, con l’ uscita per legge, del Comune dalla compagine sociale non si capisce a chi appartengano. 
Anzi si capisce eccome: i beni sono di proprietà della Cooperativa. 
Non vi sembra un po’ anomalo? 
Il Comune mette i nostri soldini per pagare a qualcuno dei beni che poi diventano suoi. 
Tutti i beni acquistati dalla Coop sono di proprietà della Coop. 
I contributi, ordinari o straordinari (quindi anche quelli comunali), non sono rimborsabili e quindi non sono restituibili.

La cosa più strana è l’assetto societario attuale che vede il Presidente della Cooperativa Valdidentro anche tesoriere della Proloco (che è socio sovventore della Coop). 
Piccolo conflitto d’interessi? 
Forse ci tocca chiamare la Gabanelli: questo è pane per i suoi denti...

Per non essere tacciati di partigianeria, chiariamo subito che siamo stati contrari alle forme di finanziamento che l’amministrazione Martinelli ha portato avanti con il defunto Consorzio Turistico. 
Detto questo, ci aspettiamo uguale trattamento verso la Cooperativa Valdidentro che (per LEGGE) non può più ricevere contributi o finanziamenti pubblici di alcun genere. 
Ma come vi abbiamo dimostrato non è così…. 
Infatti l’attuale amministrazione ha finanziato le attività della Cooperativa Valdidentro con la compiacenza dei funzionari comunali che hanno firmato le delibere e determine del caso. 

Ora siamo di fronte ad un bivio: visto che il giochetto non sta più in piedi si sta pensando di trasformare la Cooperativa. 
Da TIPO A (quelle che gestiscono  servizi socio-sanitari ed educativi) ...
a TIPO B (quelle finalizzate all'inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate). 

Ricordatevelo! 
Questo permetterebbe all’ amministrazione di tenere in piedi la baracca.

Riepilogando:
1) Delibera di giunta n°76 del 19.06.2012 - € 38.000,00 - Convenzione Comune Cooperativa per gestione attività dal 20.06.12 al 30.09.12
2) Determina n° 187 del 02.08.2012 – attuazione delibera
3) Delibera di giunta n° 128 del 09.10.2012 - € 15.000,00
4) Determina n° 332 del 07.11.2012 – attuazione delibera
5) Delibera di giunta n°151 del 04.12.2012 - € 47.190,00

TOTALE € 100.190,00 erogati nel giro per 9 mesi di attività. 
Fate voi i conti. 
Ripetiamo però che il problema non è questo ma la consapevolezza dell’amministrazione di arrampicarsi sugli specchi. 
Altra domanda: Dov’è la minoranza? 
L’impressione è che stia zitta per non essere attaccata a sua volta su questioni identiche del passato. 
Della serie: “una mano lava l’altra”. 
Invece riteniamo che dagli errori si può imparare ed ammetterlo serve per evitare che altri compiano CONSAPEVOLMENTE le stesse sviste…

Ora qualche domanda: la Cooperativa Solares aveva l' incarico di manutenzione delle aree verdi comunali in  base alla DG 48 del 06.05.2010 per 45.000 €uro annui dal 15.05.10 fino al 30.09.12. 

Le due cooperative hanno lavorato insieme dal 20.06.12 al 30.09.12 visto che l’attuale amministrazione non ha aspettato il termine del 30.09.12 per erogare qualche denaro alla Cooperativa Valdidentro? 
Oppure uno stesso servizio è stato pagato due volte?

Torneremo ancora sull’argomento non prima di avere trattato quello della sorellastra della cooperativa Valdidentro: La Proloco. 
E qui ne vedremo delle belle.

Autore: Lupo rasa aiuole
Visualizzatene il profilo e lucidatevi gli occhi: http://www.youtube.com/watch?v=QvFB3VOGc6s

Ciao a tutti.




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martedì 28 maggio 2013

VULPES PILUM MUTAT, NON MORES

Come è scritto nel titolo: La volpe cambia il pelo, ma non le abitudini.
Famosa frase storica tramandata da Svetonio e riferita a Vespasiano.
Generalmente utilizzata per definire coloro che perseverano nei loro errori anche quando sembra abbiano cambiato completamente il loro modo di agire.

Prima si faceva allegramente, e largamente uso di affidamenti diretti chiedendo un preventivo alla ditta cui si intendeva affidare l' appalto, e su questi comportamenti sono già stati versati fiumi di inchiostro elettronico. 
http://magnificaterralibera.blogspot.it/2013/05/l-affidamento-diretto-chi-conviene.html

Ora si continua a fare allegramente uso di affidamenti diretti chiedendo un preventivo (ed accettandolo supinamente) alla ditta cui si intende affidare l' appalto (sempre una delle solite "stranamente"),  ditta ovviamente selezionata in modo arbitrario dalla stazione appaltante, con criteri per nulla trasparenti.

La differenza consiste nel fatto che l' offerta, ora, avviene in forma elettronica tramite il portale Sintel. Saranno stati rispettati i famosi principi ? Così a occhio non sembra proprio.

a) Principio di economicità (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
b) Principio di efficacia (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
c) Principio di tempestività (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
d) Principio di correttezza (valevole per l’affidamento e l’esecuzione);
e) Principio di libera concorrenza (valevole solo per l’affidamento);
f) Principio di parità di trattamento (valevole solo per l’affidamento);
g) Principio di non discriminazione (valevole solo per l’affidamento);
h) Principio di trasparenza (valevole solo per l’affidamento);
i) Principio di proporzionalità (valevole solo per l’affidamento);
j) Principio di pubblicità (valevole solo per l’affidamento).

Dato che l' offerta viene formulata tramite il portale Sintel, non costa nulla allegare in determina il Report relativo, in modo tale che si possa capire quante ditte sono state interpellate ecc. ecc.


Ci riferiamo in particolare alle ultime determinazioni comparse :
112 al 22/05/2013 per   2.300,00€  Livigno scavi
113 al 22/05/2013 per   6.050,00€  Edil M di  Bradanini Martino
106 al 16/05/2013 per 15.103,22€  Centro musicaleecc. ecc.








domenica 26 maggio 2013

PAPA: MAFIOSI E MAFIOSE CONVERTITEVI

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 26 MAGGIO 2013
"Preghiamo perché questi mafiosi e mafiose si convertano". 
Lo ha detto il Papa ricordando all'Angelus la beatificazione di don Puglisi, ucciso dalla mafia nel '93, e beatificato ieri a Palermo. 
''Dietro ai dolori di tante persone, uomini e donne, anche bambini'' - ha detto il Papa - ci sono le ''mafie''. L'appello di papa Francesco ricorda il grido contro i mafiosi lanciato da Giovanni Paolo II il 9 maggio del '93 dalla valle dei Templi di Agrigento.


Ripetiamo:
Pure nel nostro territorio la mafia esiste ed è ben radicata.
Anche se facciamo finta di non vederla.
Apriamo gli occhi gente.
Sveglia !

Con mafia sul dizionario leggiamo: Gruppo di persone che usano illecitamente il potere anche a danno di qualcuno o qualcosa per conseguire i loro interessi particolari. 

Meditate gente ... meditate !
Poi se preferite nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi fate pure.

Il silenzio è mafia.
E chi sia interessato a chiudere la bocca agli altri è fin troppo chiaro ultimamente.
Continuate così ... tutti muti e rassegnati ... si chiama omertà, ma sopratutto codardia.

"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
(Giovanni Falcone) 

Riflettiamo a lungo: "La mafia non è una società di servizi che opera a favore della collettività, bensì un associazione di mutuo soccorso che agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri."
(Giovanni Falcone) 



sabato 25 maggio 2013

PREZZO PIU’ BASSO … E’ UN ILLUSIONE

Come promesso parliamo di procedura negoziata con il criterio del prezzo più basso, con esclusione automatica delle offerte anomale.
Si deve premettere che nella repubblica delle banane, ove viviamo, la legislazione in tal senso è stata, nel corso degli anni, estremamente schizzofrenica.
Il motivo di questa schizofrenia nasce dal fatto che la logica degli stati nordeuropei non concepisce le banane italiche.

Torniamo un po’ indietro nel tempo quindi.
Il mercato libero è tale per cui le ditte partecipanti a gare per lavori, servizi o forniture tendano a formulare la loro migliore offerta tendente al ribasso, così come dovrebbe logicamente essere richiesto dall’ ente pubblico.

Nel fare questo, ogni ditta, a seguito di calcoli di convenienza formula la migliore offerta e la esprime nella documentazione di gara.
Nel libero mercato esiste la concorrenza, e il guadagno delle imprese diviene, con tale logica, sempre più risicato.
Ogni impresa, tuttavia formula la sua migliore offerta, e non è obbligata in questo da nessuno.

Tutto ciò avviene anche in nord Europa.
Il fatto è che alcune imprese della repubblica delle banane, dotate di italico “ingegno” cercano di imbrogliare, e a differenza delle imprese del nord Europa alcune cercano di speculare sulla qualità dei materiali, sulla manodopera (non assicurata, irregolare ecc.), e sulla qualità di esecuzione in genere.
La differenza tra repubblica delle banane e nord Europa consiste anche nel fatto che mentre lassù quel che si costruisce, esegue, o acquista, viene controllato e collaudato seriamente e con criteri rigidi, qui invece tutti se ne fregano e tutto va sempre bene … spesso anche quando non c’è nemmeno.

Se l’ italico “ingegno” colpisce gli imprenditori, chiaramente colpisce anche coloro che sono delegati dalla comunità per appaltare i sopra menzionati affidamenti e di conseguenza, per rimando, i legislatori.

Si deve capire che nella repubblica delle banane quando si affida qualche appalto, la cosa più importante è fare in modo che qualcuno ci guadagni qualcosa. E quel qualcuno, troppo spesso, non è solamente l’ impresa che esegue i lavori, presta servizi, o fornisce materiali … ma anche altri soggetti …
In tali situazioni, non è importante, tanto che l’ affidamento rispetti criteri di economicità contestualmente ad una buona qualità di esecuzione o fornitura.
La cosa importante è affidare soprattutto ai compagni di merende.

Chiaramente non tutti gli affidatari sono uguali, così come nemmeno tutte le stazioni appaltanti, gli organi di controllo, ed i legislatori lo sono.
Bisogna quindi cercare di far sì, che solo determinati affidatari si aggiudichino gli appalti, e possibilmente ad un prezzo non scannato, in modo tale che tutti ci si possa far merenda sopra.
Qui interviene, come già detto l’ italico “ingegno”, si inventa un automatismo nelle procedure di gara, tale da permettere, ad alcune ditte d’ accordo tra loro di determinare a tavolino e prima della gara l’ esito della stessa, oltre al prezzo dell’ affidamento.

Chiaramente secondo la legge questi accordi tra ditte, aggravati, quando avvengono con la benedizione della stazione appaltante, sono illegali. E configurano i reati penali di collusione e di turbata libertà degli incanti.
Ma a quanto pare poco si vigila anche su questi fatti.
Tutto ciò ha contribuito a portare la Nazione nella attuale situazione in cui versa.

Vediamo in cosa consiste questa procedura negoziata con il criterio del prezzo più basso, con esclusione automatica delle offerte anomale.

Per affidare un lavoro, un servizio oppure una fornitura, la stazione appaltante (ovvero l’ ente) consulta un numero limitato di operatori economici.
Questi operatori economici debbono avere caratteristiche e qualifiche adatte all'affidamento dell’ appalto.

In questa procedura, quindi possono partecipare solamente gli operatori selezionati dalla stazione appaltante.
Non come in una procedura aperta, ove invece, possono partecipare alla gara, tutti gli operatori economici dotati di caratteristiche e qualifiche idonee eventualmente interessati.

Il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso.
Ma attenzione non stiamo parlando del prezzo più basso in assoluto …
c’è un inghippo … l’ italico “ingegno”, appunto.
Qui si parla infatti di esclusione automatica delle offerte anomale.

Facciamo un esempio che così si capisce meglio.
Alla procedura sono ammesse le seguenti imprese che presentano i rispettivi ribassi:

35,00% - Ditta “Alfa seriaecorretta”
34,00% - Ditta “Beta Edil”
10,30% - Ditta “Cetriolo Beton”
10,20% - Ditta “Banana Edil”
10,10% - Ditta “Exvoto costruzioni”
 6,00% - Ditta “Gamma concrete”
 5,00% - Ditta “Delta immobil”
 4,00% - Ditta “Epsilon intonaci”
 3,00% - Ditta “Zeta pavimentazioni”
 2,00% - Ditta “Eta carotaggi”
 1,00% - Ditta “Theta malta”

Altre ditte non se ne invitano perché l’ ente dice che la legge gli impone di invitarne solamente più di dieci.
Invitarne molte di più non è reato, sarebbe solamente interesse dell’ ente.
Il fatto è che affinché l’ automatismo di esclusione possa essere applicato, il numero di ditte ammesse alla gara deve superare il numero di dieci (anni or sono era addirittura cinque e non si andava oltre con gli invitati).

Supponiamo che nella situazione sopra, le ditte appartenenti al “cartello della cazzuola d’ oro” (non c'entra con l' esempio, ma ... definisce il significato di cartello  http://magnificaterralibera.blogspot.it/2013/05/attenzione-al-cartello.html  ) 
si fossero messe d’accordo preventivamente alla presentazione dell’ offerta con la benedizione della stazione appaltante che avesse informato loro, su chi erano, magari anche concordandoli, gli altri concorrenti, in barba alle leggi, ed all’ interesse dell’ ente.

Quindi, a tavolino erano state concordate le percentuali di ribasso tra le ditte: “Cetriolo Beton”, “Banana Edil” ed “Exvoto costruzioni”.
Le stesse avevano concordato di attestarsi sul ribasso "standardizzato" del 10,10%, determinando quindi preventivamente alla gara sia l' esito che decidendone di fatto i prezzi.

Con tale procedura, nel caso alcuni concorrenti onesti, seri e corretti, ed estranei all’ imbroglio, partecipino con ribassi generosi, verrebbero fatti fuori dall’ automatismo di esclusione.

L’applicazione del criterio di esclusione automatica delle offerte anomale, secondo la stessa magistratura:
“impedirebbe in modo assoluto di fruire del prezzo più vantaggioso e di realizzare gli obiettivi dell’amministrazione con il minor sacrificio economico e sarebbe inoltre suscettibile di provocare effetti distorsivi, rendendo possibile interferire in un meccanismo i cui valori sono determinati dalle imprese, le quali, accordandosi nella presentazione delle offerte, potrebbero menomare ingiustamente la posizione di chi non partecipa all’accordo e presenta un’offerta con un prezzo inferiore”

“Inoltre, l’irragionevolezza del meccanismo di esclusione automatica comporterebbe anche la violazione dell’articolo 3 della Costituzione per l’ingiustificata disparità di trattamento tra offerte ammesse ed offerte escluse, essendo incongruo ed iniquo il criterio della loro differenziazione”

La schizofrenia, inizialmente accennata, nel corso degli anni, del nostro legislatore è stata indotta dai paesi nord europei che contrariamente alle “esigenze nazionali”, da sempre sostengono, che nel caso un offerta fosse, ritenuta anomala dalla stazione appaltante quest' ultima debba procedere con verifiche dell’ anomalia in contraddittorio con l’ impresa evitando di escluderla dalla procedura di gara senza possibilità di replica.
I sostenitori delle “esigenze nazionali” viceversa si barricano dietro la scusa che un contraddittorio in gare con elevato numero di partecipanti potrebbe compromettere l’ esecuzione dell’ affidamento a causa del ritardo che la verifica in contraddittorio potrebbe comportare. Da qui lo schizofrenico andirivieni legislativo italico, nel corso degli anni sull' argomento.

Tuttavia nella ipotetica gara portata in esempio, come si può vedere nell’ immagine allegata il risultato della procedura di gara con il criterio del prezzo più basso, con esclusione automatica delle offerte anomale darebbe vincitrice la Ditta “Exvoto costruzioni” con un ribasso del 10,10%.

Qualora invece le ditte ammesse alla gara siano meno di 10, così come nel caso si applicasse il criterio del prezzo più basso, senza esclusione automatica delle offerte anomale sarebbe vincitrice la Ditta “Alfa seriaecorretta” con un ribasso del 35,00%.

Supponendo che il ribasso venga applicato ad una cifra ipotetica, come in esempio di 140.000,00€ :
- Senza esclusione automatica della concorrenza sarebbe stato possibile un risparmio per le casse comunali pari a 34.860,00€.
- Con esclusione automatica della concorrenza invece è possibile un maggior guadagno per la ditta “Exvoto costruzioni” (con compagni di merenda) pari a 34.860,00€.
- Chi paga la differenza è inutile dirlo.

Cercate di capirne bene il meccanismo, ed aprite gli occhi.
Ciao a tutti.